COMUNICATO
MARIO GHINI
SU ACCIAIERIE DI TERNI: " E' UN ASPETTO DEL CAPITALISMO SELVAGGIO".
Arriva a Palazzo Chigi la vicenda delle acciaierie di Terni. Il
sottosegretario alle Presidenza del
Consiglio, Gianni Letta, ha convocato i sindacati e rappresentanti del
gruppo siderurgico tedesco Thyssen Krupp per martedi' prossimo alle ore
19.
"E' una delle solite conseguenze a cui oggi stiamo assistendo del
capitalismo selvaggio: una
multinazionale annuncia che smantella una azienda con difficolta' di
controllo da parte nazionale. Per questo tocca al Governo dare corso ad
una iniziativa concreta per affrontare
la questione delle Acciaierie di Terni". Lo ha detto Mario Ghini,
coordinatore nazionale siderurgia della Uilm. "La riunione di
martedi' - ha aggiunto - ha una grande importanza
in quanto permette di bloccare un percorso che ha visto l'azienda in due
anni 'spegnere' la fabbrica, che ricordiamolo ha un suo mercato. Ci
siamo rivolti alla Fem (la Federazione dei metalmeccanici europei) per
sviluppare anche una iniziativa a livello Ue". Ghini poi ricorda
che accanto alle difficolta'di Terni vi sono quelle dell'Ilva - dal 16
febbraio rischiano la Cassa Integrazione Guadagni 600 lavoratori, in
quanto la Cina ha chiuso la vendita di cooke - e di Piombino, con l'area
che attende il via libera dal Ministero dell'Ambiente, per un intervento
per le aziende Lucchini. "E' una vertenza dunque -conclude
l'esponente della Uilm - che deve essere inquadrata in un problema piu'
complessivo dell'andamento del settore dell'acciaio".
La decisione di chiudere la produzione del 'magnetico' dello
stabilimento e' stata annunciata ieri dall'azienda ai sindacati in via
informale. La formalizzazione, infatti, e' attesa per il 9 febbraio
prossimo quando ad Essen si riunira' il comitato di sorveglianza del
gruppo al cui ordine del giorno figura il riassetto dei siti produttivi
in Europa. La chiusura del sito di Terni colpisce circa un migliaio di
lavoratori tra lavoratori diretti e quelli dell'indotto.
Roma, 30 gennaio 2004
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