COMUNICATO
SIDERURGIA: ILVA
GENOVA
GIOVANNI
CONTENTO, SEGRETARIO NAZIONALE DELLA UILM:
"
CONVOCAZIONE TARDA; PER I LAVORATORI UN IMPEGNO DA SOCIETA' MISTA MA ANCHE DA RIVA.IL COKE VA PRODOTTO IN ITALIA"
Dopo l' accordo sulle aree su Cornigliano il sindacato aspetta di essere
convocato per
definire l' assetto occupazionale dell' intesa. ''Siamo gia' in ritardo''.
''Speriamo che l' accordo regga alla prova dei fatti e che ci si possa
avviare concretamente verso un piano di assetto definitivo dell'
attivita' siderurgica a freddo di Cornigliano''
Il sindacato chiede garanzie per i 650 lavoratori indicati come
eccedenza, in parte destinati alla mobilita' finalizzata alla pensione e
in parte ad essere assorbiti dalla societa' mista formata dagli enti
locali e da Sviluppo Italia. ''Per questi lavoratori - ha affermato
Contento - deve essere gia' definito il ricollocamento al lavoro una
volta terminata la bonifica delle aree. Ci deve essere un impegno non
solo da parte degli azionisti della societa' mista, ma anche da parte di
Riva. Qualora ci fossero dei problemi, Riva non puo' sentirsi
disinteressato o disimpegnato nei confronti di questi
lavoratori''.''Non basta l' accordo con la Cina. Il coke deve essere
prodotto anche in Italia'': il segretario nazionale della Uilm Giovanni
Contento spinge per una strategia a lungo termine di approvvigionamento
per l' industria siderurgica e propone l' istituzione di un organismo
che abbia il compito di superare gli scogli burocratici.
''Va rispettato l' ambiente ma le scelte vanno fatte; le cokerie vanno
fatte - ha affermato Contento -. E' ovvio che si devono prendere tutte
le cautele necessarie dal punto di vista ambientale, ma bisogna porsi il
problema perche' non e' pensabile continuare ad essere dipendenti dalla
Cina, essendo questo un Paese produttore di acciaio che vuole arrivare
sui mercati occidentali''. Contento suggerisce l' istituzione di un
organismo (con la partecipazione dei ministeri dell' industria e dell'
ambiente,
della presidenza del Consiglio e di enti locali) che vada al di la'
della fase del monitoraggio per arrivare a superare i problemi
burocratici locali ed evitare le chiusure di impianti da parte della
magistratura. ''Questo e' necessario se se vogliamo dare una risposta
vera al futuro della siderurgia'', ha concluso.
Roma, 2 marzo 2004
Ufficio stampa
Uilm
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