UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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DOCUMENTO
Uilm nazionale

NOTA PER LA 11a COMMISSIONE PERMANENTE
LAVORO PREVIDENZA SOCIALE
Senato della Repubblica
Le problematiche industriali ed occupazionali della Srl FIAT POWERTRAIN Italia

" La POWERTRAIN nasce il 1° dicembre del 2000 con lo scorporo degli stabilimenti italiani di FIAT Auto.
" Il 1° luglio 2001 gli stabilimenti italiani confluiscono nella società internazionale Powertrain.

Oggi la Società possiede 16 stabilimenti produttivi e 7 centri di ricerca e sperimentazione allocati tra l'Europa e il Sud America con 21mila dipendenti; di questi, sono 5 gli stabilimenti in Italia più 2 centri di ricerca, per un totale di 8.400 dipendenti.

La POWERTRAIN produce motori benzina-diesel e cambi.
¢ TORINO: progettazione, sperimentazione più la produzione di cambi e il motore "torque"; la produzione di quest' ultimo, secondo l'Azienda, cesserà e la produzione stessa a breve verrà trasferita in Argentina.
¢ VERRONE: produzione di cambi a 6 marce "gamma alta";
¢ ARESE: progettazione, sala prove. Il sito di Arese produceva il motore V6 ma avendo l'azienda deciso la cessazione di questa produzione, ha messo in CIGS i 300 lavoratori occupati.
¢ TERMOLI: produzione di motori a benzina e cambi fino 1400 cc di cilindrata.
¢ PRATOLA SERRA: (F.M.A.) Società di POWERTRAIN che produce motori a benzina-diesel gamma medio alta.

La Società POWERTRAIN nacque dopo che General Motors acquistò il 20% di FIAT; l'accordo, come è noto, prevedeva l'opzione di acquisto di Fiat Auto (conosciuto come "Put"), rinviata poi di un anno, in discussione in queste settimane.
La scelta di FIAT di vendere a General Motors il settore dell'Auto ha comportato, nei patti parasocietari della POWERTRAIN , una gestione a vantaggio della General Motors stessa infatti le nuove tecnologie dei motori diesel (vedi motore 1300 cc Multijet) G.M. sono montate anche sull'Opel.

Ciò ha determinato e determina tuttora un vantaggio tecnologico ed industriale per la casa americana, uno svantaggio per il settore Auto motoristico in Italia che si riflette sull'occupazione nazionale.
Infatti, POWERTRAIN ha aperto un processo di riorganizzazione che prevede la cessazione della produzione del motore V6 ad Arese e la cessazione e trasferimento in Argentina del motore "Torque" prodotto alla Meccanica di Mirafiori con una procedura di mobilità finalizzata alla pensione per 706 unità, di cui 106 ad Arese, 250 a Mirafiori, 300 a Termoli e 50 a Verrone. Solo per Termoli sono previste assunzioni di nuove figure professionali per 130 lavoratori.

RIFLESSIONE UILM

A. Chiediamo al Governo un ruolo attivo per salvare l'industria dell'Auto nel nostro paese, finanziando la ricerca e la progettazione di nuovi modelli per conquistare il mercato.

B. Chiediamo, inoltre, all'Esecutivo di farsi carico di un provvedimento che salvaguardi i lavoratori dell'indotto FIAT. Infatti al 31 dicembre di quest'anno scade la cassa integrazione per migliaia di addetti di piccole e medie imprese che gravitano nell'indotto FIAT: proprio per loro è indispensabile una copertura a livello di ammortizzatori sociali.

C. Bisogna evitare che FIAT venga venduta a General Motors, superando i vincoli del Put con la Casa americana che non permettono altre collaborazione industriali, necessarie per consolidare e sviluppare il settore Auto in Italia.

D. Chiediamo a FIAT di modificare il piano "DEMEL" (A.D. FIAT Auto) integrandolo con investimenti adeguati per recuperare il "Gap" con le case concorrenti, traguardando non solo il risanamento finanziario al 2006, ma anche lo sviluppo, attraverso la progettazione di nuovi modelli, nuove
motorizzazioni (vedi motore ibrido, combinazione elettrico-benzina o diesel, gpl, metano) ed, in particolare, il rilancio dei marchi Alfa, Lancia e Fiat, nonché nuovi investimenti e collaborazioni sulla "gamma alta" dei tre marchi citati.
E. La FIAT deve salvaguardare la capacità produttiva installata in Italia con la crescita dei volumi produttivi che puntano alla saturazione di tutti gli stabilimenti (in particolare Mirafiori e Termini Imerese) concentrando in Italia non solo la progettazione e sperimentazione ma anche il cuore della produzione mondiale del settore auto.

Solo attraverso un piano strategico aggressivo che parte da:
¢ quantità di investimenti su ricerca, progettazione
¢ sviluppo di nuovi prodotti
¢ qualità dei prodotti
¢ sviluppo della rete commerciale
¢ investimenti sulla formazione del personale
¢ rimotivazioni dei tecnici e dei dipendenti
¢ relazioni sindacali che puntino al coinvolgimento dei lavoratori sul risanamento e lo sviluppo del settore dell'auto nel nostro Paese,

la UILM è pronta a fare un patto con la FIAT per gestire e contribuire alla fase di risanamento del settore dell'auto, a condizione che l'Azienda faccia un piano di sviluppo e il Governo faccia la sua parte attraverso i finanziamenti necessari alla ricerca, bloccando qualsiasi trattativa di cessione del controllo dell'Auto a gruppi finanziari o gruppi industriali stranieri.

                                                                                           per la UILM Nazionale
                                                                               Giovanni Contento (Resp.le Settore Auto)
                                                                               Eros Panicali

Roma, 1 dicembre 2004

 

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