COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
ALCOA: ANCORA UNA VITTIMA SUL LAVORO
E' deceduto stamani, a seguito di un tragico
infortunio sul lavoro, l'operaio Paolo Bellunato, di anni 49, dipendente
Alcoa; lascia la moglie e due figli a cui vanno il cordoglio e la
solidarietà dei lavoratori. L'infortunio mortale è avvenuto all'interno
del reparto spedizioni, un enorme capannone adibito allo stoccaggio delle
lamiere di alluminio.
Paolo Bellunato, operaio esperto, aveva iniziato il turno alle ore sei del
mattino e fino al momento dell'infortunio, alle ore 10,30 circa, il suo
lavoro era consistito nello spostare pacchi di lamiere da predisporre alla
spedizione. Da solo, chiamato ad eseguire operazioni complesse di
imbragaggio e sollevamento di lamiere che avrebbero richiesto, per essere
fatte in sicurezza, almeno due o più addetti. Nessuno ha potuto vedere o
sentire niente dato che Paolo Bellunato era il solo operaio al lavoro dei
10 che compongono il reparto spedizioni. E' stato trovato agonizzante da
un compagno che lavorava in un reparto adiacente, allarmato dalla sirena
della gru che suonava in continuazione. Schiacciato tra due pacchi di
lamiere è stato liberato già morente dallo stesso compagno di lavoro.
Cosa sia successo in quel corridoio tra due pile di lamiere di cui una
parzialmente sollevata finita addosso al lavoratore, dovrà essere
accertato dall'inchiesta in corso che auspichiamo rapida e rigorosa. Ma
intanto occorre dire che nessun componente la RSU era stato informato
dall'azienda della presenza, il sabato, di un lavoratore alle spedizioni.
L'azienda ha comandato il lavoratore ad operare di sabato, in
straordinario, in condizioni di assoluta insicurezza per spostare lamiere
e predisporre il reparto all'arrivo di nuovo materiale. Non c'erano capi,
non c'erano altri operai ad eseguire quel lavoro che andava svolto, per
garantire la sicurezza, da più lavoratori. L'azienda ha fatto la
comandata in straordinario senza informare la RSU, in maniera unilaterale,
con l'ottica della flessibilità selvaggia, della riduzione dei costi, del
massimo risparmio: un solo lavoratore al posto di due, questa è la causa
principale dell'infortunio mortale di Paolo Bellunato. Fatalità o errori
sempre possibili quando si lavora non c'entrano niente con le cause della
morte di Paolo Bellunato che sono invece la conseguenza di scelte
aziendali di riduzioni dei costi, degli organici e della sicurezza.
La fabbrica è passata in questi anni da 870 a 500 addetti senza
investimenti tecnologici o impiantistici e senza mai ridurre la
produzione, ma ancora non basta alla multinazionale americana. Alcoa che
si vanta dei suoi standard di sicurezza e li propaganda continuamente
anche all'esterno, presso le istituzioni e l'opinione pubblica, ha una
idea della sicurezza che non è quella dei lavoratori: l'azienda spende
tantissimo per offrire di sé una immagine positiva, soprattutto
attraverso l'uso dei media e della propaganda aziendale, ma non spende
niente per la sicurezza, quella vera, anzi interviene costantemente per
ridurre i costi della organizzazione produttiva fino a determinare
condizioni di rischio costante per gli operai dello stabilimento chiamati
ad operare sotto organico e strutturalmente in caduta minima, cioè con la
quantità minima indispensabile di addetti per il funzionamento degli
impianti. Così i profitti dell'azienda compromettono quotidianamente
l'incolumità fisica dei lavoratori.
Le Segreterie di FIM FIOM UILM, la RSU, denunciano la gravità della
situazione e le responsabilità dell'azienda che ha scelto di anteporre la
riduzione dei costi, la flessibilità selvaggia, alla sicurezza dei
lavoratori.
Rigorose devono essere le indagini affinché siano accertati i fatti e
perseguiti i responsabili di questo ennesimo omicidio sul lavoro e in
questo senso le Segreterie di FIM FIOM UILM, la RSU, i lavoratori sono fin
d'ora a disposizione della Magistratura per tutto ciò che può
contribuire all'inchiesta in corso.
Le attività e tutti i turni di lavoro sono sospesi da oggi fino alle ore
9.00 di lunedì 16 gennaio p.v.. Alla ripresa, lunedì 16 gennaio è
convocata l'assemblea generale alle ore 9.00 presso la mensa del
laminatoio.
Fusina, 14 gennaio 2006
|
|