COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
Incidente sul lavoro al
Arsenale di Taranto: muore un dipendente CETENA
Dobbiamo purtroppo denunciare un grave incidente
mortale sul lavoro.
Sabato 14.1.06 l'ingegner Stefano Monti del Cetena
S.p.A. cadendo da circa 8 metri, mentre effettuava lavori di imbracatura
per l'assetto in bacino di un sommergibile, è precipitato all'interno
dello stesso bacino procurandosi lesioni gravissime e nella giornata di
Lunedì 16.01.06 alle 07.00 è spirato.
Dobbiamo dire per l'ennesima volta, che gli incidenti
sul lavoro non avvengono per pura fatalità, ma perché non vengono
rispettate le più elementari (minime) regole di salvaguardia della
incolumità fisica dei lavoratori; le attività sono lasciate
all'improvvisazione ed alla buona volontà dei singoli e l'esecuzione è
assegnata a squadre composte da un numero sempre più esiguo di uomini.
In questo caso, ci risulta che, sabato pomeriggio
l'attività di rizzaggio dell'imbracatura a sostegno del sommergibile sia
stata effettuata da sole 2 (DUE) persone e una di queste, l'ingegnere
Stefano Monti, sia scivolato mentre scendeva, per verificare il tiro delle
funi, dagli scaloni del bacino che si sviluppano in altezza ciascuno da
1.60 metri e senza nessuna rete di protezione e senza gli appoggi di
protezione.
Sembra che il lavoratore non avesse nessuna delle
misure di tutela individuale (casco - scarpe antinfortunistiche -
imbracatura) tanto meno ci risulta essere adeguato il minimo numero delle
persone per gestire in sicurezza l'attività in corso.
La cosa ancora più grave è che si tratta di lavori
pubblici, appaltati dalla Marina Militare, per cui le misure di sicurezza
dovevano essere rispettate alla lettera e la squadra doveva essere anche
numericamente adeguata all'attività.
Tra le altre legittime domande: Perché si lavorava di
Sabato e perché si eseguivano lavori da cantiere senza l'assistenza del
cantiere stesso (Arsenale di Taranto)? L'attività che ha provocato
l'incidente mortale era di competenza CETENA ?
La RSU e l'RLS Cetena, denunciando problematiche di
formazione, dotazioni e sicurezza, avevano ancora di recente, sollecitato
l'Azienda ad analizzare e verificare la formazione per la sicurezza delle
squadre che svolgono attività di prove a mare; ma purtroppo anche il
nostro ennesimo sollecito è rimasto inascoltato. Ed avevano a più
riprese chiesto di essere informati sulle modalità, il personale, le
condizioni e programmi della preparazione e l'esecuzione delle Prove a
bordo di navi e sommergibili.
Chiediamo, per non assistere ogni volta al ripetersi
delle stesse tragedie e affinché per davvero gli incidenti sul lavoro non
si verifichino più, che tutti gli enti preposti (Committenti -
Ispettorato del lavoro - Carabinieri) facciano rispettare tutte le regole
di tutela del lavoro che pure esistono e, se applicate, sono buone ed
efficaci.
La Rappresentanza Sindacale Cetena esprime il più
profondo cordoglio alla famiglia di Stefano e chiede agli organi
competenti che venga fatta piena luce sulle responsabilità all'origine
dell'incidente.
Genova, 16 gennaio 2006
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