UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO STAMPA
Uilm nazionale

Fincantieri; la Uilm: “Con quelle percentuali di assenteismo l’azienda non può reggere la concorrenza internazionale; il Sindacato disponibile a confrontarsi subito con i vertici aziendali”.
Dichiarazione di Mario Ghini, responsabile del settore della cantieristica per la Uilm nazionale


Siamo rimasti esterrefatti dalle dichiarazione dell’Ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, pubblicate sul quotidiano “ il Secolo XIX”.
Il 13% di assenteismo in Fincantieri, denunciato dal “manager”, se vero, è un dato estremamente preoccupante: con una simile percentuale quest’Azienda non può certo reggere la concorrenza dei mercati cantieristici internazionali sempre più competitivi.
La Uilm nazionale ritiene che sia necessario aprire un tavolo di confronto urgente con Fincantieri per una verifica ed un’analisi attenta del problema che parta dai singoli stabilimenti e che abbia come obbiettivo quello di definire gli eventuali interventi necessari a ridimensionare il problema denunciato dal vertice aziendale.
Siamo convinti che esistono strumenti seri per una politica di intervento.
Occorre un’azione urgente che non porti ad inutili penalizzazioni ma che, con le dovute forme di incentivazione, porti quelle percentuali di assenteismo entro i limiti fisiologici.
Il Sindacato chiede di intervenire tempestivamente, coinvolgendo le RSU per azioni condivise, considerando, inoltre che tali strumenti non potranno essere a costo zero.
Voglio ricordare che in passato Fincantieri ha vissuto momenti difficili ed è stato necessario, per rendere il Gruppo competitivo, mettere in campo strumenti di flessibilità e mobilità interna condivisi.
Con un’Azienda solida sia economicamente che a livello di “portafoglio ordini” oggi si può fare altrettanto.
La Uilm nazionale è disponibile ad affrontare da subito insieme alle altre OO.SS. un confronto con la Fincantieri che abbia come obbiettivo il consolidamento del Gruppo sia in termini di mercato che in termini occupazionali.

Roma, 23 maggio 2006

Ufficio Stampa Uilm

 

 

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