UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO SINDACALE
Uilm nazionale


IL FONDO COMETA E LA TRASMISSIONE REPORT SU RAI 3 DI DOMENICA 21 MAGGIO 2006
Ovvero come creare confusione e incertezza

La trasmissione "LE MANI SULLE PENSIONI" di Michele Buono e Piero Riccardi andata in onda domenica 21 maggio 2006 alle 21.30, (si può leggere la trascrizione di quanto detto o, se disponete una connessione a internet particolarmente veloce, vedere la puntata sul sito www.report.rai.it) ha ingenerato tra i metalmeccanici, tra gli iscritti a Cometa, ma anche per coloro che sono iscritti agli altri fondi previdenziali contrattuali (per i metalmeccanici Fondapi, per coloro a cui si applica il contratto Unionmeccanica Confapi, Cooperlavoro per i dipendenti da cooperative metalmeccaniche e Artifond per i dipendenti da imprese artigiane) dubbi e domande.
In attesa della possibilità di un'adeguata replica, magari in un'altra puntata della trasmissione, direttamente da parte del sistema dei fondi pensione negoziali e, nello specifico da parte di Cometa, coinvolta in modo marginale dalla trasmissione, ci sembra opportuno sottolineare che:

1. La trasmissione stessa conferma l'esigenza di dover provvedere ad un'integrazione della pensione pubblica, in particolare per coloro a cui si applica in tutto o in parte il "calcolo contributivo" per la determinazione della pensione;
2. L'errore fondamentale compiuto della trasmissione in questione è stato quello di trattare i fondi negoziali quali Cometa e gli altri sopra citati con i fondi pensioni aperti o Fip offerti dalle banche ai loro clienti.
3. I fondi negoziali, costituiti dalle Parti sociali con la contrattazione, sono invece differenti:

  • per la struttura dei costi, di molto inferiore a quanto riportato nella trasmissione e valido per il Fip,

  • per i controllo democratico esercitato con la elezione da parte di tutti gli iscritti dell'assemblea dei rappresentanti che, tra l'altro, approva il bilancio del fondo;

  • per il positivo effetto che le dimensioni derivante dallo "stare insieme", tipico dei Fondi negoziali che quindi possono:
    a. ricorrere a competenze professionali specifiche che nessuno di noi potrebbe permettersi singolarmente;
    b. negoziare le migliori condizioni nei confronti dei gestori amministrativi e finanziari;
    c. avere una diversificazione degli investimenti tale da minimizzare i rischi e massimizzare i rendimenti;
    d. offrire ai propri iscritti, proposte di linee di investimento tali da rispondere alle differenti esigenze e propensioni dei singoli aderenti.

E' grazie a queste "differenze", solo per fare un esempio, che nessuno dei fondi pensioni negoziali all'epoca del "crack Parmalat" aveva in portafoglio azioni o obbligazioni di questo Gruppo, mentre li avevano tanti piccoli risparmiatori "fai da te", mal consigliati dalle loro banche.
Perché "report" anziché sfiorare soltanto il tema del potenziale conflitto di interesse in seno a Cometa, senza peraltro evidenziare il potenziale "interesse" di una società certamente indipendente, ma troppo piccola per partecipare ai bandi per la gestione finanziaria di Cometa, non ha spiegato che il fondo si è dotato di 4 comparti di cui ben 2 con gestioni assolutamente "tranquille" per gli aderenti: il comparto monetario che investe solo in titoli di stato a breve termine o indicizzati e quello sicurezza, che garantisce a scadenza (31 marzo 2010) un rendimento del 2,5% lordo annuo?
E perché non ha spiegato che la struttura finanziaria degli altri due comparti (reddito, mediamente con il 20% di azioni e l'80% di obbligazioni e crescita, mediamente con il 50% di azioni e il 50% di obbligazioni) hanno in passato dato - su periodi medio lunghi ma si tratta pur sempre di risparmio previdenziale, cioè destinato perlopiù alla nostra vecchiaia - rendimenti ben superiori a quelli del Tfr?
Si dice che "fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce", se il giornalismo economico in questo Paese, oltre che giustamente occuparsi delle deviazioni e dei soprusi, non saprà descrivere anche le esperienze positive, quali sono i fondi pensione negoziali, rischia di assecondare una visione negativa e nichilista, incapace di offrire una prospettiva di un futuro sereno per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici e per tutti gli italiani.

Segreteria nazionale UILM
Roma, 24 maggio 2006

 

 

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