UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO STAMPA
Uilm nazionale


I metalmeccanici riuniti da questa mattina nel direttivo nazionale  nella “sala Buozzi” della Uil confederale di via Lucullo.
Sintesi della relazione di Antonino Regazzi, Segretario generale della Uilm.

 

No a questa Legge finanziaria

“La Legge finanziaria proprio non ci piace sia per come è strutturata, sia per quello che contiene e tutte le correzioni finora avanzate dal governo sono insufficienti a farci cambiare opinione”.

Antonino Regazzi, Segretario generale della Uilm, nella relazione introduttiva ai lavori del Direttivo nazionale della categoria metalmeccanica (in corso di svolgimento nella sede della Uil confederale di via Lucullo a Roma), conferma le dure critiche già espresse alla manovra economica del governo “perché colpisce lavoratori dipendenti e soprattutto le famiglie di operai che sono ben al di sotto dei 40.000 euro di reddito annuo. I conti analitici che abbiamo fatto e rifatto dall’inizio di ottobre sui dati in nostro possesso purtroppo confermano tutto il nostro dissenso”.

Imposizione fiscale

“Il capo del precedente esecutivo- ironizza Regazzi- aveva provocatoriamente affermato che una sana evasione era giustificata dal fatto della tassazione troppo alta. Tuttavia, nel corso di quell’intera legislatura la riduzione della tassazione è stata solo di un punto. La montagna ha partorito il topolino. E cosa ha fatto il nuovo governo? Ha inasprito ancor di più l’imposizione, promettendo di perseguire gli evasori. Allo stato di certo ci sono solo le nuove tasse, mentre il successo sugli evasori è ancora tutto da verificare”.

L’indignazione del “leader” della Uilm è alta: “L’imposizione colpisce chi le tasse già le paga e si tratta di lavoratori che con il loro reddito sono ben al di sotto dei 40.000 euro. Questo per noi non è sostenibile!”.

Tfr

Anche sul tema del trattamento di fine rapporto le parole del sindacalista non sono tenere: “Questa scelta rappresenta una politica sbagliata, perché invece di favorire lo sviluppo dei fondi di previdenza integrativa, il governo con un colpo di mano si impadronisce del Tfr, cioè delle liquidazioni dei lavoratori, probabilmente portando l’aliquota dall’11 al 18%, anziché eliminarla”.

Rendite finanziarie

Il terzo punto che non va giù ai metalmeccanici della Uil è quello della tassazione delle rendite finanziarie: “Il governo ha cercato lo spot ideologico, quello del ‘redistribuire ai poveri, togliendo ai ricchi’. Tutti sono indotti a pensare che in questa maniera si colpiscono le rendite dei grandi gruppi economici. In verità ancora una volta si colpiranno con precisione solo le piccole rendite, cioè quelle delle famiglie dei lavoratori. Sì, perché le grandi rendite sono all’estero, o mimetizzate abilmente nelle pieghe dei bilanci delle società”.

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 19 ottobre 2006

 

 

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