COMUNICATO
SINDACALE
Uilm nazionale
GRUPPO FIAT: Piano industriale
2006
"Dalla gestione dell'emergenza alla sfida della competizione nel
mercato globale"
Mercoledì 8 e giovedì 9 novembre, al Lingotto, il Gruppo Fiat ha
esposto il proprio piano industriale alla comunità finanziaria
internazionale ed alle organizzazioni sindacali. Fiat ha illustrato le
strategie generali del Gruppo per il periodo 2007-2010, attraverso un
esame della situazione e degli obiettivi di ciascun settore.
Trovano innanzi tutto conferma i segnali di superamento della crisi, messi
in luce dai risultati del terzo trimestre 2006. Finora sono stati
raggiunti tutti gli obiettivi prefissati; sono aumentati sia i ricavi sia
la redditività; tutti i settori mostrano una crescita e l'Auto, in
particolare, si appresta a chiudere l'anno in attivo.
Emerge, inoltre, nella volontà della direzione aziendale l'apertura di
una nuova fase, segnata dalla discontinuità con i passati modelli di
gestione. Dalla emergenza della crisi, si passa difatti alla sfida della
competizione nel mercato internazionale. Fiat, in altri termini, vuol
tornare ad essere, nonostante il perdurare di molte criticità e
difficoltà accumulatesi negli anni bui, un'azienda normale, in grado di
concorrere alla pari con le altre case automobilistiche mondiali.
Per quanto concerne i singoli settori:
1 - FIAT AUTO
Il settore auto ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in aumento del
25,5% ed un margine della gestione ordinaria in crescita, attestatosi
all'1,4%. Il rapido recupero di quote di mercato, e quindi di produzione e
redditività, continuerà nel futuro grazie ad una serie serrata di lanci
ed a una maggiore valorizzazione dei tre marchi.
Fiat ha oramai riconquistato un ruolo importante nella produzione delle
macchine piccole (segmenti A e B), tradizionale punto di forza. Ora può
pensare ad entrare con decisione anche nel segmento C, con la nuova Bravo
e con la Linea, autovettura rivolta al mercato globale. Grande impegno ci
sarà per espandere il segmento dei veicoli commerciali, già motivo di
vanto della casa.
Sia Lancia sia Alfa dovranno arrivare a vendere 300.000 auto l'anno,
occupando con nuovi modelli anche i segmenti ora scoperti. In particolare,
Lancia entro il 2010 passerà da 3 a 5 modelli (nel 2008 la nuova Delta
permetterà di tornare nel segmento C); l'Alfa dovrà implementare la
propria rete commerciale all'estero, nel 2009 verrà commercializzata
anche negli USA, e vedrà profondamente rinnovata la propria gamma di
modelli ( la Junior nel 2008 sancirà l'ingresso del marchio anche nel
segmento B).
In tal modo, entro il 2010, l'obiettivo è quello di vendere 2,8 milioni
di vetture dai 2,1 milioni attuali). Attraverso le Joint Venture, infine,
si prevede di produrre ulteriori 700.000 veicoli diretti ai mercati
emergenti.
2 - IVECO
Dopo aver chiuso il terzo trimestre 2006 con ricavi in aumento del 14,4% e
con un margine della gestione ordinaria in crescita, attestato al 7,4%, il
settore dei veicoli industriali prospetta un ulteriore rapido
miglioramento. Attraverso nuovi lanci e alleanze industriali mirate, IVECO
da una parte mira ad aumentare la quota di mercato in Europa, in
particolare nel segmento dei veicoli pesanti, dall'altra si prefigge di
penetrare il vasto e crescente mercato cinese.
3 - MAGNETI MARELLI
Il settore della componentistica registra anch'esso nel terzo trimestre
2006 un aumento dei ricavi del +6,1% ed una crescita del margine della
gestione ordinaria, attestatosi al 4,5%. Nel futuro sarà fondamentale
continuare ad ampliare il portafoglio dei clienti esterni al Gruppo,
nonché penetrare i mercati emergenti asiatici. Alcune aree come
l'elettronica, riceveranno forti investimenti per acquistare crescente
importanza nel prossimo futuro; al contempo sarà perseguita un'attenta
politica di riduzione dei costi, ad iniziare dalla voce delle forniture.
4- FIAT POWERTRAIN TECHNOLOGIES
Il settore di produzione di cambi e motori ha chiuso il terzo trimestre
2006 con i ricavi in crescita dell'11,8% e con un margine della gestione
ordinaria in crescita, attestatosi al 2,4%. Tuttavia questo settore
rappresenta a tuttoggi una scommessa, che si potrà vincere solo se si
saprà trasformare il prezioso bagaglio di competenze nella concreta
capacità di stare sul mercato e rifornire anche produttori esterni al
Gruppo.
5- CNH
Questo settore ha chiuso il terzo trimestre 2006 con ricavi in diminuzione
del 5,8%, ma con un margine della gestione ordinaria in crescita,
attestatosi al 5,9%, l'obiettivo è oggi quello di invertire la tendenza
alla perdita di quote di mercato. Ciò potrà avvenire attraverso la
valorizzazione dei prestigiosi marchi CASE e NEW HOLLAND e, soprattutto,
attraverso una maggiore cura dell'assistenza ai clienti. In ogni caso, il
patrimonio tecnologico in possesso dell'azienda e la grande e prestigiosa
tradizione costituiscono una solida base per la crescita futura.
L'apertura di una nuova fase industriale comporta anche l'ingresso in
una nuova fase di relazioni sindacali. La ricerca da parte dell'azienda di
livelli migliori di qualità e produttività dovrà, difatti, passare
attraverso la valorizzazione delle risorse umane ed il confronto con le
organizzazioni sindacali dei lavoratori. Peraltro l'azienda ha posto
all'attenzione dei sindacati alcune delicate questioni inerenti Termini
Imerese e Pomigliano; più in generale l'azienda ha dichiarato
l'intenzione di procedere a miglioramenti gestionali, alla stregua di
quanto positivamente già fatto a Melfi.
La Uilm constata con soddisfazione il progressivo superamento della crisi
ed il progressivo conseguimento dei risultati condivisi nell'accordo sul
Premio di Risultato. La Uilm auspica nella nuova fase livelli di confronto
e di condivisione maggiore, ma subordina ciò al superamento della Cassa
Integrazione e ad un ulteriore esame del piano industriale, per definire
le ricadute occupazionali, nonché le missioni produttive di tutti gli
stabilimenti italiani.
UILM NAZIONALE
Roma 9 novembre 2006
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