COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
Importanti
conclusioni unitarie del Coordinamento nazionale
Fim, Fiom, Uilm della
Fincantieri
No alla privatizzazione: il governo ascolti i lavoratori
Assemblee in tutti i cantieri e confronto
vertenziale con l'azienda sul modello produttivo
Il Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm del gruppo
Fincantieri ha definito le posizioni unitarie per affrontare la fase
aperta dal progetto di privatizzazione di Fincantieri.
Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di privatizzazione
di Fincantieri
- che abbia lo scopo di fare cassa
- che ne indebolisca o ne metta a rischio la forza industriale
- che porti allo smembramento della società, minando l'unità e
l'integrità del gruppo che costituiscono i punti essenziali della sua
capacità competitiva
- che possa favorire l'ingresso di società estere che potrebbero
decidere di delocalizzare le produzioni.
La costruzione navale è un settore industriale
strategico per una moderna economia del mare. Lo stato non deve quindi
ritirarsi dal settore, nel quale deve mantenere un ruolo strategico,
utilizzando questo ruolo anche come leva di politica industriale.
Per queste stesse ragioni, al momento dello scioglimento dell'Iri,
criticammo la collocazione di Fincantieri in Fintecna, la società che ha
la missione di liquidare le attività sotto il suo controllo, proponendo
invece il passaggio di Fincantieri direttamente al Tesoro, proprio per
sottolineare il carattere strategico dell'industria navale.
E' inammissibile che il governo abbia lasciato sei
mesi senza risposta le richieste di incontro presentate dai sindacati per
conoscere le sue intenzioni sulla privatizzazione di Fincantieri. Per
protestare contro questo ingiustificabile atteggiamento e per ribadire una
pressante richiesta di incontro il Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm
decide le seguenti iniziative:
- il 21 novembre 2006 presidi delle Rsu alle
Prefetture di tutte le città sedi di cantieri navali;
- il 15 dicembre 2006 una manifestazione davanti a Palazzo Chigi di
tutte le Rsu del gruppo Fincantieri.
Altre iniziative:
- L'intero coordinamento sindacale unitario del
gruppo Fincantieri parteciperà alla importante assemblea nazionale dei
Sindaci delle città cantieristiche, che si svolgerà il 17 novembre a
Castellammare di Stabia.
- Il 14 novembre si terrà alla Commissione Trasporti della Camera
l'audizione del governo e, nei giorni successivi, verranno ascoltati i
sindacati.
- Il 22 novembre una delegazione delle Rsu e delle strutture
sindacali sarà ricevuta dal Presidente della Camera dei Deputati. Siamo
in attesa di una convocazione anche da parte del Presidente del Senato. La
delegazione unitaria chiederà a Fausto Bertinotti e a Franco Marini di
portare nelle aule del Parlamento la discussione su Fincantieri e di
chiedere al governo di riferire sulle sue intenzioni in materia di
privatizzazione.
Il disegno di privatizzazione, sostenuto da una forte
campagna mediatica da parte di Fincantieri, cerca di occultare l'effettivo
stato dell'azienda. La situazione dei carichi di lavoro è molto diversa
da quella che viene presentata: lavoro per tutti per tre anni. Isotta
Fraschini è in cassa integrazione, lo stabilimento di Palermo (finalmente
si è aperto il tavolo al ministero dello Sviluppo economico) è
completamente scarico, Ancona comincerà a restare senza lavoro dai primi
mesi del prossimo anno, tutta l'area militare ha carichi sufficienti a
saturare la capacità produttiva solo per il 2007. Il modello produttivo
rischia di andare fuori controllo per l'eccessivo ricorso agli appalti,
sia per la progettazione che per la costruzione. Su diverse costruzioni si
registrano sforamenti dei programmi e ritardi nelle consegne che rischiano
di mangiarsi la redditività di intere commesse.
L'iniziativa contro la privatizzazione del gruppo si
deve quindi intrecciare con una forte ripresa dell'iniziativa sindacale
sul modello produttivo e le condizioni di lavoro. Su questo terreno,
l'azienda si sta muovendo in modo unilaterale, cercando di scavalcare e
delegittimare le stesse Rsu, per mettere in pratica un piano di riduzione
dei costi che, anziché mettere mano al modello produttivo e alla
disfunzioni organizzative, si concentra esclusivamente sulla prestazione
lavorativa e si traduce in un giro di vite sulle condizioni di lavoro dei
dipendenti Fincantieri e dei lavoratori degli appalti. Inoltre, gli
incontri sindacali già svolti dimostrano che il programma di investimenti
di Fincantieri è molto meno consistente di quello che è stato
annunciato, come fabbisogno aziendale e come richiesta all'azionista.
Di fronte a tutto ciò, il Coordinamento nazionale
Fim, Fiom, Uilm ha deciso di aprire una fase di confronto vertenziale con
l'azienda, a partire dalla richiesta di un incontro nazionale di gruppo
per discutere sul piano aziendale e sul rispetto degli accordi in materia
di organici, appalti, salario e produttività, sicurezza, apprendistato,
previdenza integrativa, ecc.. A questo tavolo l'azienda dovrà dare
risposte concrete, in assenza delle quali si passerà a iniziative di
mobilitazione.
Lo sviluppo di una iniziativa sindacale di così ampio
respiro ha bisogno prima di tutto di essere discussa con i lavoratori. Per
questa ragione nelle prossime settimane si terranno assemblee in tutte le
unità produttive del gruppo Fincantieri
Il Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm
Del gruppo Fincantieri
Roma, 9 novembre 2006
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