COMUNICATO
STAMPA
Uilm
nazionale

MERCOLEDÌ, 14 FEBBRAIO 2007- Pagina 12 - Attualità
L’INTERVENTO
Br, tutto il mondo del lavoro alzi il livello di
attenzione
Paolo Dalan*
Sto scrivendo quasi di getto e sull’onda emotiva delle notizie di
lunedì e dopo aver parlato con alcuni lavoratori. Un sindacalista vive in
queste ore un forte disagio, è combattuto tra due sentimenti; in primo la
gratitudine per le forze dell’ordine che, con grande professionalità,
hanno arrestato dei pazzi politicizzati e dei cattivi maestri che
avrebbero, se non fermati, colpito vari bersagli; subito dopo lo stato d’animo
che lo pervade sul fatto che all’interno di quel mondo che lui
rappresenta, si siano annidiate e abbiano proliferato figure che non hanno
capito cosa pensa la moltitudine dei lavoratori.
Scrivo questo anche con la solidarietà che porto nei confronti dei
militanti Cgil che credono nei valori del sindacato. Per questo invio al
mio collega Renato Bressan la mia solidarietà per i molti pensieri
negativi contro la Cgil che in queste ore circolano.
Se oggi pensiamo che spetti solo alla Cgil vigilare affinché vengano
isolate le cosiddette teste calde e si ponga un argine a sinistra del
sindacato stiamo compiendo un grosso errore. Oggi spetta a tutto il mondo
del lavoro alzare il livello di attenzione affinché i cattivi maestri non
trovino terreno fertile nei luoghi di lavoro.
Oggi tutti siamo chiamati a compiere azioni di vigilanza attorno a noi, è
vero che molti degli arrestati sono iscritti e attivisti della Cgil, ma
questo non è sinonimo che solamente nella Cgil si possano annidare
elementi pericolosi. Non esiste alcuna formula matematica che indichi
quale bacino sorvegliare. Anzi oggi più che mai dobbiamo lavorare assieme
per sconfiggere il terrorismo.
Del resto biasimare il sindacato o accusarlo di qualcosa è un po’ come
biasimare se stessi.
È però un fatto che alcuni di essi siano stati parte attiva del
direttivo sindacale, ricordo a tutti che la carica di componente di un
direttivo sindacale avviene per proposta, più o meno diretta, del
sindacato di appartenenza, ed essa ottiene legittimità dagli iscritti a
quel sindacato. In quel contesto si doveva porre attenzione alla storia
politica di quei soggetti? Tutto questo però non fa che motivare e far
acquistare maggior forza alla tesi che ipotizza una certa vicinanza di una
parte del sindacato agli ambienti dell’antagonismo e dell’eversione.
Per questo motivo non dobbiamo concedere spazi a tutte le possibili
infiltrazioni nei nostri organismi.
Nel passato ho avuto parecchi momenti di scontro, anche acceso, con i miei
colleghi della Fiom, rimasti comunque in ambito verbale, anche se debbo
dire che in occasione di una manifestazione unitaria il solo fatto di
avere nella mia auto delle bandiere della Uilm mi ha procurato una
considerevole quantità di danni alla vettura. Immagino che avremo ancora
motivi di diversa valutazione sui temi propri del sindacato, e questo è
di fatto un bene, ma dobbiamo prestare attenzione che proprio in queste
occasioni è facile individuare i nemici. A mio modesto avviso dobbiamo
riconoscere legittimità a tutte le visuali civili che albergano in un
sindacato sano.
Riconoscere che la parte del sindacato che non la pensa come me non è un
sindacato che sbaglia ma un sindacato che intravede un percorso diverso
per la soluzione di un problema.
Non dobbiamo invece permettere la criminalizzazione del sindacalista che
“appartiene ad uno schieramento avverso”.
Questo indebolisce la forza del sindacato e permette l’infiltrazione di
quegli elementi pericolosi per la vita stessa della nostra società
civile.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di leggere sulla stampa locale una lettera
che mi faceva ricordare gli anni ’70, quella lettera però non è stata
scritta da cinquantenni nostalgici ma da ragazzi sui vent’anni o giù di
li.
Mi pongo ora dei quesiti e che vorrei sottoporre a loro, se Placanica
fosse stato ammazzato dall’estintore di Giuliani avremmo in Parlamento
la madre?
Come si può conciliare un simbolo universale di pace come l’arcobaleno
e l’immagine del guerrigliero Ernesto Guevara?
Se le norme della Legge Biagi sono per la stragrande maggioranza emanate
precedentemente al lavoro del giuslavorista ammazzato dalle BR, perché lo
dimenticate?
Perché oggi ci ricordiamo periodicamente di Guido Rossa e i molti che
oggi lo ricordano lo evitavano e lo isolavano allora?
Perché ci si definisce solamente antifascisti?
Personalmente sono contro tutte le dittature e quindi mi definisco
antifascista, anticomunista e antireligioso se mi si passa il termine,
dove la religione non è libera scelta ma dittatura.
Molti si chiedono e mi chiedono da che parte stò. Oggi con sicurezza
posso dire che non so se sono più vicino al centrosinistra o al
centrodestra, so che di sicuro sono distante da tutte e due.
Oggi sono in grado di protestare per la finanziaria di questo governo e
per la questione del Tfr, e per il tema delle pensioni esattamente come
negli anni scorsi ho chiesto unitariamente di protestare per le
finanziarie dei governi passati.
Non protesterò però per la questione delle pensioni e dello scalone.
Sono un lavoratore che andrà in pensione tra più di quindici anni e
quindi, come tutti i lavoratori della mia età o più giovani, scalino o
scalone noi saremo comunque penalizzati.
Dico questo perché trovo sbagliato il ragionamento per cui si dica che
bisogna dare gradualità alla riforma, ma si continua a mantenere
diversificate le età in cui uomo e donna vanno in pensione, oppure non si
spiega correttamente che dare gradualità a chi va in pensione oggi
significa farla con i soldi dei loro figli.
Non si ha il coraggio di dire che nella riforma Dini i lavoratori che
hanno iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1977 trovano un
abbattimento della loro pensione che non ha nulla di graduale.
Queste ambiguità contribuiscono a creare il terreno fertile su cui
spargere i semi dell’odio di classe, qui i cattivi maestri con facilità
fanno attecchire i loro tentacoli.
Per questo dobbiamo avere un diverso modo di approcciarci ai lavoratori e
al mondo del lavoro.
Avrei molto altro da dire ma per il momento basta così.
Con cordialità
*Segretario provinciale Uilm-Uil Belluno
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