UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO STAMPA
Uilm nazionale

FIAT: L'intesa tra Sindacato, governo, azienda ed enti locali
l'analisi di Antonino Regazzi 

Ho molto apprezzato le dichiarazioni dell’Amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, quando questa sera ha illustrato gli obiettivi della casa torinese.

Mi riferisco al passaggio in cui ha sottolineato che la Fiat prevede di raggiungere nel 2010 un fatturato di circa 70 miliardi di euro con investimenti per oltre 20 miliardi di euro di cui oltre 8 in ricerca e sviluppo.

In particolare, per il settore auto e' prevista una crescita delle vendite annue dai 2 milioni di vetture dello scorso anno, a 2,8 milioni nel 2010; a livello nazionale è prevista nello stesso arco di tempo una crescita da 1.050.000 a 1.600.000 auto.

La quota di mercato in Europa salirebbe da poco meno dell'8% a più del 10%.

Si tratta di cifre che solo cinque anni fa, sembravano impossibili da pronunciare.

Questi dati ascoltati in serata poco prima della firma del verbale d’intesa tra sindacati, governo, azienda ed enti locali, sono straordinari.

Come sindacalista devo però ricordare che l'operazione di rilancio della Fiat ha avuto un prezzo molto alto pagato dai lavoratori in termini di mobilità e cassa integrazione. L’azienda è uscita dalla crisi, è competitiva sui mercati, ma il sindacato ha svolto con coraggio la sua parte.

Il governo, da parte sua, nell’intesa in questione ha recepito l’accordo che azienda e sindacati avevano già siglato lo scorso 18 dicembre, riconoscendo la sussistenza delle condizioni, ai sensi del comma 1189 della legge 296 del 27 dicembre 2006, per concedere al Gruppo Fiat una quota di mobilità lunga.

Nello stesso verbale siglato al termine della riunione è stato inoltre stabilito, con riferimento alle specifiche problematiche dello stabilimento di Termini Imerese della Fiat Auto, che sarà attivato un tavolo con il coinvolgimento delle istituzioni locali.

Il sindacato vuole che questo sito diventi una grande realtà industriale della Sicilia e quando affermo questa esigenza intendo dire che la produzione di auto dovrà per forza di cose passare dalle attuali 320 a circa 700 vetture ogni giorno.

Quando ci si pone un obiettivo così importante è indispensabile che tutte le parti coinvolte nel rilancio sappiano crederci fermamente.

Per quanto mi riguarda il sindacato, auspicando che il tavolo previsto dall’intesa venga attivato al più presto, farà anche in questo caso la sua parte.

Ufficio Stampa UILM
Roma,  19 febbraio  2007

 

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