UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO SINDACALE 
Fim-Fiom-Uilm  nazionali

APPELLO

AL PRESIDENTE DEL SENATO, ON.LE FRANCO MARINI
AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, ON.LE FAUSTO BERTINOTTI
AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO
AI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO
AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
AI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI


Il settore delle TLC è strategico per il nostro Paese, se vuole essere in grado di competere alla pari con i Paesi più avanzati. Lo stesso Governo ha dichiarato di considerare il comparto determinante ed ha in più sedi espresso l'intenzione di definire adeguati interventi per salvaguardarlo e svilupparlo.

Nel frattempo, però, c'è chi vorrebbe dismettere e comunque ridurre la propria presenza in questo delicato settore.

E' il caso di NOKIA che, acquistata SIEMENS COM, ha avviato il suo piano di ristrutturazione che prevede in Italia il taglio di 500 posti di lavoro (il 15% dell'organico) e la "dismissione" dei due stabilimenti di Milano e Caserta (altri 700 lavoratori, cui vanno aggiunte diverse centinaia di unità operanti nell'indotto). Dismissione che per noi lavoratori e lavoratrici equivale, come già avvenuto in altre situazioni, alla perdita del posto di lavoro.

NOKIA - presente in Italia solo con il marketing - evidentemente, vorrebbe applicare nel settore dei sistemi di telecomunicazioni recentemente acquisito da Siemens, il modello già adottato per i terminali del "mobile" (cellulari): venderne tanti (in Italia circa 40 milioni di pezzi), senza però produrne uno solo nel nostro Paese!

Oggi è la volta della dismissione delle produzioni manifatturiere, domani potrebbe toccare alle funzioni di ricerca e sviluppo, significativamente presenti nei siti italiani che Nokia ha acquisito da Siemens.

L'Italia non può essere considerata, come NOKIA vorrebbe, solo un grande mercato in cui fare profitti; al nostro Paese deve essere garantita la permanenza dell'intera catena del valore (Ricerca e Sviluppo, Commercializzazione, Assistenza e Produzioni Manifatturiere), come peraltro aveva garantito Siemens (anche attraverso accordi sindacali) alle Organizzazioni sindacali e allo stesso Governo poco prima dell'acquisizione da parte di NOKIA.

Per tutte queste ragioni Vi chiediamo - in quanto rappresentanti eletti dai cittadini del nostro Paese - di attivarVi:

- affinché sia respinto l'insano progetto NOKIA,
- a difesa del diritto al lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori
- e a difesa degli interessi più generali del nostro Paese.

Roma, 22 giugno 2007

  

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