COMUNICATO
STAMPA
Uilm
nazionale
Fiat-Powertrain
la Uilm: “L’accordo sindacato-azienda sui 17 turni a Mirafiori è l’unica
strada percorribile”
Antonino Regazzi, Segretario generale dei
metalmeccanici della Uil: “Ora bisogna tornare dai lavoratori per
spiegare che non ci sono altre soluzioni se non quella dell’accordo
sindacale firmato. Altrimenti Marchionne farà costruire il cambio
supertecnologico in Ungheria”.
La Uilm è convinta che l’accordo tra sindacato e Fiat sui 17 turni di lavoro
a Mirafiori vada applicato. Da qui la necessità di ritornare a spiegare ai
lavoratori la bontà dell’intesa sindacale bocciata da un referendum tra gli
addetti dell’azienda torinese.
“Già quattro anni fa - spiega Antonino Regazzi, ‘leader’ della Uilm -
abbiamo rinunciato a costruire un nuovo motore alle meccaniche di Mirafiori.
La Fiat decise di realizzarlo in Ungheria. Rinunciammo, così, anche a
centinaia di nuove assunzioni. Ora la storia si ripete: ci si presenta
l’opportunità di realizzare un cambio supertecnologico per vetture. Il
sindacato ha firmato un accordo con Fiat alle meccaniche di Mirafiori che
prevede, tra l’altro, 17 turni di lavoro. Un conseguente referendum tra gli
addetti l’ha bocciato con il 54% dei no”.
Proprio a questo proposito il dirigente sindacale esprime il dissenso della
Uilm: “Pur rispettando l’uso di questo istituto di consultazione la nostra
organizzazione non è d’accordo a rinunciare ad una grande opportunità di
lavoro in un contesto ancora precario qual è Mirafiori. L’accordo sindacale
in questione non prevede niente di più rispetto a quanto contenuto in
centinaia di altri accordi applicati in altrettante fabbriche italiane: 17
turni e nuove assunzioni”.
Da qui un esplicito giudizio sul referendum realizzato: “ La democrazia -
ribadisce Regazzi - è una cosa seria; per conservarla bisogna rispettarla,
non saccheggiarla tutti i giorni con la propaganda. Se l’istituto del
referendum fosse un preparato farmaceutico, sul retro della confezione
leggeremmo l’avvertenza ‘Maneggiare con cura’ “ .
Ammonisce il segretario generale della Uilm: “Ora occorre al più presto
ritornare dai lavoratori per spiegare loro che non esistono altre formule se
non quella prevista dall’accordo sindacale. Altrimenti c’è la formula
Marchionne, ovvero che la produzione del cambio supertecnologico passa in
Ungheria!”.
Ufficio stampa Uilm
Roma, 22 dicembre 2007
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