Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - 6-7 giugno/luglio 2004
Marchionne nuovo Ad di Fiat 
Sergio Marchionne è il nuovo amministratore
delegato del gruppo Fiat. Sostituisce Giuseppe
Morchio, dimessosi per contrasti con la famiglia Agnelli. La nomina di
Marchionne, dal 2003 consigliere del Lingotto e alla guida della società
svizzera Societè Generale de Surveillance,
è il primo provvedimento del cda presieduto dal neopresidente Luca
Cordero di Montezemolo.
Il Consiglio ha inoltre provveduto a integrare il Comitato Nomine e
Compensi, che risulta composto da John Elkann Presidente; Flavio Cotti;
Hermann Josef Lamberti; Sergio Marchionne; Daniel John Winteler. E il
nuovo amministratore delegato del Lingotto ha fatto subito sapere che
''la Fiat ce la farà e diventerà di nuovo quella che è stata'',
aggiungendo che ''la differenza tra il futuro della Fiat e quella che
vediamo adesso e' il lavoro duro che io farò". Soprattutto, ha
spiegato Marchionne, ''abbiamo tutta l'intenzione di completare il piano
di rilancio approvato dal cda". E ha aggiunto: ''Spero di portare
la mia esperienza in Fiat, il concetto di squadra è il concetto a cui
ho fatto riferimento in tutta la mia vita''. Ricordando, il suo passato
professionale, Marchionne ha sottolineato che ''in 20 anni di attività
in vari campi industriali,sia in Europa, sia nel nord America, ho avuto
l'onore di dirigere organizzazioni che dopo il processo di
rivitalizzazione sono riuscite a diventare libere nel loro campo''.
''L'ultima esperienza l'ho avuta alla Sgs – ha precisato l'ad del
Lingotto - dove negli ultimi 30 mesi siamo riusciti a riportare ai
vertici una società che nonostante avesse125 anni di età era diventata
letargica. Oggi la lascio con la coscienza chiara e pulita perché è
diventata un'azienda leader''. E ancora il neo amministratore delegato del Lingotto ha sottolineato: ''Ciò
che conta ora e' cominciare a lavorare. Lo faremo e lavoreremo bene''.
Marchionne, dopo aver detto non si aspettava di essere chiamato a
ricoprire l'incarico, aggiunge: ''All'inizio non è stato molto facile,
molto dipendeva dalla scelta del presidente. Una volta che è stato
identificato in Luca ovviamente la decisione è diventata molto più
facile''. ''Conosco benissimo le mie capacità – ha concluso - sono un
operativo ma avevo bisogno di uno come Luca di Montezemolo per coprire
gli altri aspetti del management della società. Sono totalmente
soddisfatto della scelta, ora cominceremo a lavorare bene''. Sergio
Marchionne, il manager italo-canadese che succede a Giuseppe Morchio
come amministratore delegato del gruppo Fiat, siede come indipendente
nel consiglio di amministrazione del Lingotto dal maggio 2003 con una
scelta che porta l'impronta di Umberto Agnelli evidentemente deciso a
portare in Fiat manager cinquantenni e con esperienze internazionali di
rilievo. Come dire di quella generazione oggi mancante per il ricambio
ai vertici della casa torinese. Ma, Cda a parte, Marchionne è stato fin
qui l'amministratore delegato di una società, la Sgs di Ginevra, che fa
parte dell'impero degli Agnelli essendo partecipata al 23,8% dalla Worms,
finanziaria nell'orbita dell'Ifil. Marchionne rimane anche in Sgs con
l'incarico di vicepresidente e membro del comitato risorse umane. Ad
annunciarlo è stato il presidente del gruppo elvetico, Georges Muller.
Il nuovo ad di Fiat è molto stimato negli ambienti finanziari
internazionali proprio per aver rilanciato in due anni di gestione (è
arrivato sul ponte di comando nel febbraio del 2002) il gruppo svizzero,
leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione, un
colosso forte di 38 mila dipendenti in tutto il mondo. Il nome di
Marchionne era già circolato lo scorso anno, prima dell'arrivo di
Morchio, come possibile alternativa a Martin Leach alla guida del
Lingotto. Marchionne, classe
1952, nato a Chieti, è emigrato in Canada da bambino e si è laureato
in legge alla Osgoode Hall Law School di Toronto. Ha conseguito un Mba
alla University of Windsor del Canada e dal 1985 è dottore
commercialista, mentre dal 1987 è procuratore legale e avvocato nella
regione dell'Ontario. E il Canada è stato il Paese in cui il manager ha
fatto anche le prime esperienze professionali, dal 1983 al 1985, proprio
come commercialista ed esperto nell'area fiscale a Deloitte Touche. Dal
1985 al 1988 Marchionne è stato controller di gruppo e poi director
dello Sviluppo aziendale al Lawson Mardon Group di Toronto e tra il 1989
e il 1990 executive vice president della Glenex Industries. Poi, fino al
1992, vice president per la Finanza e chief financial Officer alla
Acklands Limited. Sempre a Toronto, nel periodo tra il 1992 e il 1994,
ha ricoperto nell'ordine la carica di vice president per lo Sviluppo
legale e aziendale, di chief financial officer e di segretario al Lawson
Group, acquisito da Alusuisse Lonza nel 1994. Lo stesso Algroup di
Zurigo, Svizzera, dove dal 1994 al 2000 è stato, successivamente,
executive vice president per lo Sviluppo Aziendale,chief financial
officer e poi amministratore delegato. In seguito ha guidato il Lonza
Group Ltd, separatosi da Alusuisse Lonza, in veste di amministratore
delegato, dal 2000-2001 e parte del 2002, prima, e di presidente poi
(2002). Dal maggio 2002, Marchionne fa parte del cda del gruppo
biotecnologico ginevrino Serono.
Luca di Montezemolo ha fatto sapere: ''A parlarmi di Sergio Marchionne
fu Umberto Agnelli. Mi disse: "è un manager bravissimo e una
persona capace, è un mix di canadese-italiano-svizzero che non guasta, perché
in linea con la Fiat che deve essere un'azienda italiana ma aperta a
tutti i mercati''. Poi il presidente di Fiat ha chiarito: ''Il mio
mestiere sarà quello di rappresentare la proprietà. E conto di esser
coadiuvato da John che avrà un ruolo importante di collegamento''.
''Sono un presidente di supporto - ha puntualizzato Montezemolo - ma il
vero responsabile operativo è Marchionne''. Proprio il Presidente della
Fiat in merito alla sua nomina ai vertici della casa automobilistica
torinese ha tenuto a precisare che ''non è stata un decisione nè delle
banche nè delle istituzioni finanziarie, ma degli azionisti''.Ricordando,
poi che nella vita occorre avere amicizia, spirito di servizio e senso
di responsabilità, Montezemolo ha aggiunto: ''E' un ruolo che non ho
cercato, non ho voluto a differenza di Confindustria, ma che con senso
di responsabilità e un pò di incoscienza sono qui ad esercitare,
felice di aver scelto una persona che farà bene'’. Ancora Montezemolo ha fatto sapere: ''Mi dispiace che Morchio
abbia deciso di lasciare''. ''Non entro nel merito della decisione -
aggiunge Montezemolo dell'uomo che Umberto Agnelli aveva chiamato
quindici mesi fa a fianco a se al Lingotto - dico solo che mi dispiace e
che per molti aspetti non l'ho capita''. E lo stesso numero uno del
Lingotto ha sottolineato che John Elkann, da domenica vicepresidente
della Fiat, lavorerà a stretto contatto con il presidente Luca Cordero
di Montezemolo che lo seguirà con impegno e affetto. ''John Elkann ha
maturato – ha detto Montezemolo - una grande esperienza all'estero e
poi in Italia, in Fiat e in Ifi''. E ha spiegato: ''Lavorerà
vicino a me con il mio impegno, la mia motivazione, il mio affetto. E crescerà
ancora di più, professionalmente, con un'esperienza che sia ancora più
operativa sul campo, non solo nel Cda''. Quanto alla strategia per la
casa automobilistica torinese, Montezemolo ha sottolineato: ''Il nostro
impegno è quello di portare avanti il piano di riassetto, che è
qualcosa di più di un piano, è un impegno e da parte mia proseguirò
il lavoro di Umberto Agnelli''. E ha fatto osservare che ''la forza
della Fiat è di poter contare su manager capaci, su uomini validi e io
ho nel mio Dna il concetto di squadra''. Le tre indicazioni che arrivano
dal neopresidente Montezemolo sono, quindi, ''continuità del lavoro di
Umberto Agnelli, grande attenzione al piano, mettere le persone nelle
migliori condizioni per lavorare, per continuare l'azione di
risanamento''. Ricordando poi la mattinata quando ''mi è stato chiesto
di accettare l'incarico di occupare il ruolo di presidente della Fiat'',
Montezemolo ha sottolineato che ''logicamente non ho potuto dire di no.
La mia vita è stata intrecciata con la famiglia Agnelli, con
l'avvocato, con Umberto e con la Fiat''. ''Che la famiglia-ha spiegato
ancora Montezemolo - abbia voluto dare immediatamente un segnale di
compattezza e fiducia nel presente e nel futuro della Fiat, è
importante. E' lo stesso segnale che aveva caratterizzato la scelta di
Umberto Agnelli poco più un anno fa''. Infine, concludendo il suo primo
incontro ufficiale da neopresidente del Lingotto, Montezemolo ha
lanciato un appassionato monito ad acquistare le auto del gruppo Fiat:
''Comprate italiano, questa e' la nostra forza''. ''C'è una grossa
ripresa di credibilità e di forza del marchio – ha sottolineato
ancora - Mettiamo da parte i finti snobismi, le tante cose del passato e
compriamo italiano'', ribadisce divertendosi poi a vestire i panni di un
ironico concessionario. Da parte sua, John Elkann, vicepresidente Fiat,
ha fatto sapere: ''Abbiamo cercato di essere rapidi per garantire la stabilità
all'azienda''. E ha aggiunto: ''Mi dispiace che l'ingegner Morchio abbia
lasciato il suo incarico per una diversa visione di governance con il
Cda dopo aver lavorato con correttezza, energia e dedizione al piano di
rilancio del gruppo che noi porteremo avanti con maggior rapidità''.
“Quello di Morchio era un piano scelto da Umberto Agnelli che si è
rivelato vincente. Si tratta ora di verificare se il nuovo top
management deciderà di continuare su questa strada". Così il
segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, ha commentato la
nomina di Sergio Marchionne ad amministratore delegato del Gruppo Fiat.
Il segretario ha anche affermato che il sindacato ha chiesto di
incontrare al più presto i nuovi vertici dell'azienda torinese.
|
|