Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - n° 8/9 settembre-ottobre 2004
Bacicio
do Tin
La storia di un ligure che è un marinaio
di nascita, corsaro per necessità, 
pirata per disperazione. Si chiama "Bacicio do Tin"
ed è il romanzo d'avventura
che sta scalando le classifiche librarie, avendo già superato
le diecimila copie
vendute.
L'ha scritto Alberto Cavanna, finalista al premio Bancarella, secondo
dietro al
vincitore Bruno Vespa. " Era come Davide contro Golia - racconta
Cavanna descrivendo la serata finale del Bancarella - io scrittore
- metalmeccanico di una piccola casa editrice, la Mursia, dinnanzi
alla macchina da guerra della Mondadori. Ho perso per soli 13 voti:
60 a 47, ma per un momento sono stato pure in vantaggio sull'uomo
della televisione".
Infatti, se Vespa è il gran cerimoniere del "salotto mediatico"
su Rai Uno, Cavanna è un impiegato della Fincantieri di Riva Trigoso,
al suo secondo libro, che si è scoperto scrittore grazie alla disoccupazione:
un cassintegrato dei nostri giorni che decide di occupare il tempo
inseguendo ricordi.
Insomma, la storia di un perdente che decide di indagare sulla vita
di uno più perdente di lui, "Bacicio do Tin".
"Il risultato ottenuto al premio letterario - conferma - proprio
non me lo aspettavo. Quella sera ho avuto la netta sensazione che
il pubblico tenesse per me e che Vespa se fosse accorto. Ho ricevuto
l'ovazione della piazza, il calore dei lettori, l'apprezzamento
del pubblico e dei colleghi".
Sì, i metalmeccanici della Uil, la categoria professionale a cui
è iscritto, lo hanno sostenuto moralmente nella difficile competizione
letteraria e ora hanno deciso di festeggiarlo degnamente.
"Presto - assicura Tonino Regazzi, leader delle tute blu della
Uil ed ex operaio della Fiat - lo celebreremo con tutti gli onori
in una importante città marinara. In quel libro, tra mare e pirati,
emerge la vicenda di un uomo che soccombe a delle ragioni storiche
più grandi di lui. Sembra quasi la metafora della vita professionale
di tanti metalmeccanici. Però, quando qualcuno di noi ce la fa è
una vera gioia".
Il primo libro di Cavanna, sempre edito da Mursia, si chiama proprio
"Storie di navi, di viaggi e di relitti".
"Per ogni relitto - confida l'autore, originario di Albisola,
residente a La Spezia, 43 anni ed una maturità classica nel cassetto
- ho inventato un racconto con una testimonianza vera. Ero alla
ricerca di uno stile. L'ho trovato con 'Bacicio', una scrittura
ironica per raccontare cose amare".
"La mia storia- sottolinea- non è tanto diversa. Sono rimasto
un lungo periodo disoccupato, dopo il fallimento del cantiere navale
della Spezia dove lavoravo. Era il 2001 e non avevo mai scritto
prima. Ho costruito un personaggio con i caratteri di altre figure
storiche già esistite come il corsaro Bavastro, il ligure decorato
con la Legione d'onore da Napoleone. Poi ho voluto sottolineare
il contrasto tra i dialoghi in inglese e lo spezzino stretto, reale
all'epoca in cui si svolgono gli avvenimenti. Gli inglesi misero
in contatto culture diverse. Inoltre, ho voluto disegnare personalmente
sia la copertina che le illustrazioni della storia. Si tratta di
tratti e raffigurazioni che orientano ancor di più chi legge".
La vela è un altro dei temi ricorrenti di Cavanna: "Girando
con la mia barchetta nelle insenature costiere sotto casa intrecciavo
fantasie e ricordi, l'andare a vela e le costruzioni navali, le
esperienze marinare dei nonni e le barche costruite da papà. Per
anni, io stesso ho ristrutturato navi d'epoca".
Da qui l'intuizione perla storia di Giovan Battista Caviciòli, pirata
di Portovenere comandante dello sciabecco a vela "Lanpo",
corsaro di Napoleone e pirata in proprio sulle coste dell'Alto Tirreno
con il nome di Bacicio do Tin.
E ora? "Il ritorno al lavoro in Fincantieri e un paio di idee
da sottoporre al mio editore. La forza della Mursia sta nel rapporto
che ho con Fiorenza Sala. Non è solo la responsabile dell'Ufficio
stampa della casa editrice, ma un'amica, una confidente, la mia
principale supporter".
Molto probabilmente anche da questa sintonia dipende il rifiuto
che Cavanna ha dichiarato a diverse proposte giunte da case editrici
più grandi.
"Ora - conclude - ho il giusto equilibrio. So che non si diventa
ricchi con l'editoria e nemmeno con l'impiego da metalmeccanico.
Ma sono soddisfazioni comunque".
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